Logo CARMA sicurezza sul lavoro

partner laboralia

per la sicurezza e salute sul lavoro è ...

CHECK-UP AZIENDALI
PIANI EMERGENZA
FORMAZIONE Procedure Sicurezza
PIANI OPERATIVIVALUTAZIONE RISCHI
SISTEMI di GESTIONEAudit

... e molto altro!

Lavoro e Sicurezza

Sicurezza e Salute sul lavoro

La sicurezza sul lavoro in un momento in cui è sempre più presente l’insicurezza del posto di lavoro può sembrare un argomento difficile da trattare, per molti addirittura fuori luogo. Lavoratori vulnerabili per ragioni legate alla flessibilità e alla mobilità e contesti sempre più globalizzati non fanno altro che impoverire il concetto di lavoro alimentando individualismi che vanno a scapito della prevenzione. E gli aspetti concernenti la sicurezza sul lavoro e la salute dei lavoratori, la cui definizione corretta sarebbe “il benessere dei lavoratori” nella sua accezione più ampia, ne soffrono nonostante le novità introdotte con la recente legislazione, complessa, a volte eccessiva soprattutto nella trasversalità applicativa ma di sicuro portatrice di miglioramenti. Il tutto in un paese in cui, vuoi per ragioni di scarsa propensione all’organizzazione, vuoi per poca sensibilità in tema di prevenzione, vuoi per generale mancanza di rispetto per le norme di legge, i risultati raggiunti non sono certo quelli sperati.

Sicurezza e Salute sul lavoro: STORIA

Cenni storici ed evoluzione giuridica

Quello che oggi Leggi e Decreti stabiliscono, a volte senza soluzione di continuità creando sconcerto anche tra gli stessi addetti ai lavori, ha radici lontane in un’epoca per alcuni versi sorprendente.

Risale, infatti, al 1930 l’art. 437 del codice penale che “sanziona l’omessa collocazione di dispositivi atti a evitare gli infortuni sul lavoro”; parliamo del 1930 cioè due anni prima che Lewis Hine scattasse la foto agli operai seduti sulle travi del Rockfeller Center in costruzione.

È datato 1942 l’art. 2087 del codice civile che responsabilizza l’imprenditore in merito alla tutela dell’integrità fisica e della personalità morale dei suoi lavoratori ovvero in piena seconda guerra mondiale!

Per non parlare, infine, della Costituzione, mai come oggi sulla bocca di tutti, che avrebbe poi dedicato ampio spazio alla materia del lavoro e dei lavoratori con l’articolo 32 e i seguenti (artt. 35, 36, 37, 38 …), con il diritto dell’individuo alla tutela della salute, del lavoro, e ai diritti dei lavoratori in tema di retribuzione, orario di lavoro, riposi, assistenza e via discorrendo.

Pertanto molto prima che le Direttive Europee fossero recepite, che il decreto legislativo 626 fosse emanato nel 1994 e che l’attuale decreto legislativo 81 del 2008 facesse la sua comparsa, il nostro paese dimostrava già un’attenzione particolare sugli aspetti inerenti alla sicurezza sul posto di lavoro e il benessere organizzativo.

Sicurezza e Salute sul lavoro: SANZIONI

Aspetti sanzionatori

Allora bisogna partire da lì, per considerare la materia come cultura della prevenzione, per far sì che in azienda la sicurezza diventi un vero e proprio fattore strategico.

Sicurezza che in termini assoluti non potrà mai esistere non essendo ipotizzabile il rischio zero, ma che deve sempre necessariamente tendere verso quel traguardo, superando anzitutto ostacoli determinati da valutazioni di principio in merito ai costi da sostenere.

Ecco, i costi: la prima domanda che ci viene fatta è spesso relativa a quanto può costare l’attivazione di un processo, l’adeguamento di una realtà, l’implementazione di un sistema, e sovente l’imprenditore non è neppure lontanamente consapevole del fatto che è un obbligo e non una scelta adottare i principi previsti dalle leggi in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro,

  • senza alcun riferimento all’attività svolta e al numero di lavoratori impiegati - si badi bene al concetto di “lavoratori”, indipendentemente dalla tipologia contrattuale -,
  • un obbligo sanzionato penalmente come reato di pericolo nel caso non occorra alcun evento lesivo, e come vero e proprio reato di danno in caso d’infortunio grave al lavoratore (e per definirlo tale sono sufficienti 40 giorni di prognosi),
con tutti i rischi che ne possono derivare sia per l’imprenditore sia per l’azienda (responsabilità amministrativa e penale).
Quanti datori di lavoro ne sono informati?

Sicurezza e Salute sul lavoro: COSTI = RISPARMI

I costi diventano risparmi

Risulta allora fondamentale far comprendere un concetto, e cioè che sicurezza è sì sinonimo di miglioramento anzitutto in campo prevenzionistico, ma non soltanto quello.

Perché sicuramente la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali sarebbe un motivo di per se più che sufficiente per adottare un’attenta politica di prevenzione, ma in aggiunta a ciò sicurezza significa anche incremento della produttività, dove i processi aziendali risultano adeguatamente integrati nella prevenzione con ricadute positive sul conto economico derivanti da una maggiore e più efficace organizzazione.

E così come le agevolazioni contributive sono sempre più strettamente correlate al rispetto degli standard in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro, anche i premi assicurativi possono essere significativamente ridotti in caso d’implementazione di Sistemi di Gestione e di soddisfacimento dei requisiti previsti dal Decreto Legislativo 81/08.

Banale? Non proprio. E’ un fatto che l’INAIL come tutte le assicurazioni conceda sconti sui premi che possono essere molto significativi in ambienti in cui i rischi siano di particolare natura e/o rilevanti, abbattendo in alcuni casi fino al 30% i costi INAIL. Ciò può contabilmente riservare inaspettate piacevoli sorprese.

Tutto questo senza tener conto dei Bandi, i quali concedono ulteriori possibilità di finanziamento anche a fondo perduto a quelle Società che intendano percorrere la strada della prevenzione con sempre maggiore qualità, adottando Sistemi di Gestione della Sicurezza sul Lavoro.

Formazione

Sicurezza e Salute sul lavoro : FORMAZIONE

L’importanza e il rischio di sottovalutarla

Un discorso a parte merita la formazione, un pilastro della prevenzione destinato a creare maggiore consapevolezza nelle persone, a farle pensare e agire in termini di sicurezza. Perché è evidente che l’esperienza, il mettere in pratica quello che si è imparato, è uno degli aspetti formativi maggiormente convincenti.

E che tutti abbiamo necessità di essere formati non è parere granché condiviso a mano a mano che si sale la scala gerarchica: ad esempio i dirigenti non di rado disdegnano la partecipazione ai corsi di formazione, e quando si trovano obbligati a farlo prestano poca o nulla attenzione.

Si può generare l’equivoco per cui la formazione diventa una sorta di recita inutile, funzionale solo a far sì che tutto in azienda rimanga invariato, immutato, e che si archivi il più velocemente possibile la “pratica formativa”.

Sicurezza e Salute sul lavoro: COSTI = RISPARMI

Strumenti e tecniche d formazione

A quel punto sta nel docente cercare di conciliare la spontaneità dell’attività in azienda con la noiosa artificiosità dell’esperienza in aula, affidandosi il meno possibile a rigide scalette, con il ripetersi successivo e monotono di slides che gli offrono uno scudo sicuro ma che in modo altrettanto veloce creano un crescente disinteresse nei partecipanti che perdono via via stimoli e curiosità.

Non s’intende dire che le presentazioni siano inutili, ma lo scopo non deve essere quello di ipnotizzare i partecipanti con lunghe proiezioni accompagnate da un linguaggio eccessivamente tecnico; l’obiettivo deve essere quello di considerarle una sorta di bussola che consenta al docente di orientarsi e a chi partecipa di seguire con maggiore facilità, evitando la tentazione di fare del puro esercizio didattico.

Dopotutto, la formazione, deve essere intesa come elemento di rottura - non di scatole, come qualcuno sorridendo potrà pensare - come elemento di cambiamento che genera dubbi e favorisce l’emergere delle contraddizioni alimentando il dibattito in aula.

Sicurezza e Salute sul lavoro: COSTI = RISPARMI

La formazione in azienda

È importante che ci si possa isolare durante il processo formativo in modo da evitare continue interruzioni, frequenti per chi si trova a tenere corsi presso aziende che mancano di spazi idonei; quando è confortevole e adeguatamente attrezzata, l’aula, gioca un ruolo importante.

Per il formatore è utile anche conoscere preventivamente il contesto aziendale, i metodi di lavoro e i partecipanti per strutturare il corso in modo da rispondere pienamente alle aspettative del cliente e alle sue caratteristiche.

In definitiva una buona analisi dei bisogni del personale che deve essere formato è condizione essenziale per definire un piano efficace, cui deve seguire un’attenta attività di valutazione fatta non solo tramite i soliti questionari di gradimento e i test a margine della giornata, ma anche verificando con l’azienda a posteriori periodicamente i cambiamenti comportamentali che ne sono derivati.

Filosofia aziendale CARMA sicurezza sul lavoro